SWASH, come lo sciacquone

Sistema meccanico mareale a gravità differenziale

Progetto teorico di un impianto energetico passivo ad accumulo mareale integrato in un ecosistema costiero

  1. Introduzione

L’energia mareale rappresenta una risorsa naturale rinnovabile e ciclica che deriva dall’interazione gravitazionale tra Terra, Luna e Sole. La variazione periodica del livello del mare genera un potenziale energetico significativo, il cui sfruttamento tradizionale è solitamente realizzato tramite centrali mareomotrici che convertono l’energia delle correnti o dei dislivelli in energia elettrica tramite turbine. Tuttavia, tali impianti richiedono tecnologie complesse, infrastrutture invasive e risorse energetiche per il loro funzionamento.

Il presente progetto, denominato SWASH, propone un approccio innovativo e teorico che punta a realizzare un sistema energetico passivo basato esclusivamente sulla gravità e su meccanismi meccanici semplici, privi di motori o alimentazioni esterne. L’idea è di sfruttare il dislivello naturale tra i livelli di alta e bassa marea per accumulare acqua in un bacino mareale posto al livello massimo raggiunto dall’alta marea, e poi convertirne il rilascio in energia meccanica tramite una macchina composta da leve, contrappesi, contenitori mobili e un volano.

Parallelamente alla funzione energetica, SWASH integra una dimensione paesaggistica ed ecologica: il bacino mareale può configurarsi come un habitat naturale per specie autoctone, trasformandosi in una zona umida salmastra di elevato valore ambientale. Il sistema scandisce inoltre il ritmo naturale delle maree mediante la produzione di un suono caratteristico, uno swash liquido e ripetitivo, che lo rende anche un orologio mareale.

Questa tesi illustra i principi fisici alla base del sistema, la sua configurazione e funzionamento, le implicazioni ecologiche e paesaggistiche, le potenziali applicazioni, nonché i riferimenti storici e culturali che ne contestualizzano l’innovazione.

  1. Fondamenti teorici

2.1 Il geoide e la misura altimetrica

Il geoide è una superficie equipotenziale del campo gravitazionale terrestre che rappresenta il livello medio del mare in assenza di correnti e maree (Torge, 2001). È il riferimento altimetrico fondamentale per ogni misura di quota in ambito geodetico e idraulico. Lo sfruttamento energetico delle maree presuppone la conoscenza precisa di questo livello per definire dislivelli reali e utili.

2.2 Dinamica delle maree

Le maree sono causate dall’interazione gravitazionale tra la Terra, la Luna e il Sole e si manifestano con variazioni cicliche del livello del mare. Le due principali fasi sono l’alta marea e la bassa marea, con un periodo medio di circa 12 ore e 25 minuti (Charlier & Justus, 1993). Il dislivello tra queste fasi rappresenta un potenziale energetico da convertire.

2.3 Energia potenziale gravitazionale

L’energia potenziale E di un volume d’acqua di massa m elevato ad un’altezza h rispetto al geoide è espressa da:
E = m g h
dove g è l’accelerazione di gravità (9.81 m/s²). SWASH sfrutta questo principio immagazzinando acqua nel bacino mareale posto alla quota di alta marea e poi liberandola per produrre lavoro meccanico.

2.4 Sistemi meccanici di accumulo

Il progetto si ispira a sistemi storici di accumulo e trasmissione di energia meccanica quali il volano, le leve e i contrappesi (Genta, 2005). Questi elementi permettono di conservare e regolare il rilascio di energia, consentendo di stabilizzare il flusso energetico e adattarlo alle esigenze dell’impianto.

  1. Descrizione del sistema SWASH

3.1 Componenti principali

  • Bacino mareale: posto alla quota massima raggiunta dall’alta marea, accumula l’acqua durante la fase ascendente.

  • Macchina meccanica: situata a quota inferiore rispetto al bacino mareale, composta da leve, contenitori mobili e contrappesi, che convertono la caduta dell’acqua in movimento meccanico.

  • Volano: accumula energia meccanica rotazionale per consentire un’erogazione controllata e continua.

3.2 Funzionamento ciclico

Durante l’alta marea, il bacino mareale si riempie. Al calare della marea, il bacino si isola mantenendo l’acqua accumulata. La macchina meccanica sfrutta la caduta di questa acqua verso il livello inferiore per azionare il volano tramite un sistema di leve e contrappesi. Successivamente, con un sistema di leve e contrappesi, piccole quantità d’acqua vengono sollevate e riportate nel bacino mareale, chiudendo così il ciclo. Questo processo è sincronizzato con i tempi naturali delle maree.

3.3 Produzione del suono swash

Ad ogni rilascio d’acqua corrisponde una fase di svuotamento della macchina che produce un suono caratteristico, simile al rumore di uno sciacquone, chiamato swash. Questo suono scandisce il tempo naturale delle maree e rende il sistema un orologio idraulico naturale, percepibile sia a livello ambientale che acustico.

  1. Aspetti ecologici e paesaggistici

4.1 Bacino salmastro e biodiversità

Il bacino mareale assume la funzione di habitat per specie vegetali e animali adattate a condizioni salmastre. La sua gestione come zona umida offre un importante contributo alla conservazione della biodiversità locale, promuovendo un equilibrio ecologico sostenibile.

4.2 Integrazione nel paesaggio

Il sistema SWASH è concepito per inserirsi armonicamente nel paesaggio costiero, diventando un elemento riconoscibile e fruibile. Il suono ciclico dello swash contribuisce a creare un’atmosfera sensoriale e un’identità territoriale basata sul ritmo naturale delle maree.

  1. Applicazioni e utilizzo dell’energia

L’energia meccanica prodotta è destinata ad alimentare strutture locali quali laboratori di ricerca ambientale, sistemi di monitoraggio della biodiversità, e piccoli impianti di irrigazione o pompe. L’obiettivo è garantire autonomia energetica in modo sostenibile, evitando dispersioni e sfruttamenti esterni.

  1. Analisi energetica

Attraverso modelli teorici e dati di marea si possono stimare i volumi d’acqua coinvolti e il potenziale energetico generato. L’efficienza dipende dalla capacità della macchina meccanica e dal dislivello disponibile. Il volano consente di accumulare energia e stabilizzare l’erogazione, adattandola alle necessità operative.

  1. Riferimenti storici e culturali

SWASH richiama tradizioni antiche quali gli orologi ad acqua (clepsydre), le pompe ad Archimede e le centrali mareomotrici moderne. Si colloca inoltre nell’ambito della land art e dei paesaggi energetici, dove natura e tecnologia si fondono creando nuovi significati ambientali e culturali (Smithson, 1972; Clément, 2004).

  1. Conclusioni

Il progetto SWASH rappresenta una proposta innovativa di impianto energetico passivo, in grado di coniugare il rigore fisico con l’attenzione ecologica e la sensibilità paesaggistica. La macchina non solo sfrutta in modo sostenibile il potenziale mareale, ma restituisce al territorio una nuova dimensione temporale e sensoriale, rafforzando il legame tra l’uomo e il ciclo naturale delle acque.

Bibliografia essenziale

Charlier, R. H., & Justus, J. R. (1993). Ocean Energies: Environmental, Economic and Technological Aspects of Alternative Power Sources. Elsevier.
Genta, G. (2005). Kinetic Energy Storage: Theory and Practice of Advanced Flywheel Systems. Butterworth-Heinemann.
Torge, W. (2001). Geodesy. De Gruyter.
Vitruvio. De Architectura.
Smithson, R. (1972). The Sedimentation of the Mind: Earth Projects.
Clément, G. (2004). Il giardino in movimento. Da La Vallée al giardino planetario.
Deleuze, G., & Guattari, F. (1980). Mille piani: Capitalismo e schizofrenia.

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